Piccola ammissione estiva di inettitudine

 

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E quindi dovrei scrivere.

Ma non ne sono capace. E’ una ammissione di colpa. Io so fare bene delle cose, è vero. Cucino bene. Sono fare bene la scema. Sdrammatizzo o drammatizzo, in base alle occasioni e alle evenienze, in modo ineccepibile. Ho una memoria fotonica, credo sfoci nella patologia: ricordo cose assolutamente inutili come fossero fotografie. Ma ho anche  la capacità nel sonno di ricordare cose di importanza fondamentale: prendi le padelle che nello studio dove vai non ci sono. La pianta di origano non l’hai trovata all’Esselunga quindi domattina prima di andare sul set ricordati di raccattarla dal balcone. Le fave di Cacao, Gesù, sono in cantina e vanno recuperate. Insieme al tostapane. E alle bacche di Natale (anche se siamo a luglio e Milano tocca i 38 gradi).

Il tutto in piena fase rem. Perché magari prima di andare a dormire mi vengono in mente le cose che devo ancora fare per l’indomani; poi mi sfuggono via. E ricompaiono magicamente alle 4 del mattino, o anche alle 6. Giusto in tempo per non disperarmi sui set e non trovarmi a respirare in un sacchetto di carta colta da crisi di ansia.

Per continuare la serie delle mie abilità: ho i piedi prensili, riesco a raccogliere oggetti, tenere una matita e quasi a scrivere. Sono una mangiatrice compulsiva di patatine del sacchetto, credo potrei vincere qualche campionato regionale. Come quelli della lamentela: come mi lamento io, non si lamenta nessuno mai. Ogni tanto sembro il Muezzin con le mie litanie. Anzi no, le mie, di litanie, sono più variegate e lunghe.

Ecco potrei continuare ancora e ancora a elencare un insieme di doti e capacità inutili. Quelle utili esistono, però sono di numero assolutamente inferiore.

E quella che mi servirebbe maggiormente ora, di dote, non ce l’ho.

Io non so scrivere. Eppure devo. Perchè l’editore ha finalmente acconsentito alla pubblicazione di questo che sarà un favoloso ricettario narrato. Molto narrato. Quasi più narrato che ricettato. E io mi trovo esattamente in quel maledetto momento in cui mi dico “ohmerda, e adesso come glielo racconto che non so scrivere racconti? Ma soprattutto, come ha fatto a non accorgersene?”.
Un tempo mi dissero che dovevo essere più corsara, lanciarmi di più.

Bene, io mi lancio anche ma speriamo lui non lanci le bozze fuori dalla finestra.

Ok, sono colpevole e non ho attenuanti.

Però ho un meraviglioso couscous summerfestival mille verdure e mille profumi: lo scambio con uno sconto sulla pena!

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